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Gennaio e la merla

La storia dei giorni della merla è presto detta: gennaio è un mese bullo. Da sempre se la prende coi più deboli scatenando neve, vento, umidità e soprattutto tristezza sull’emisfero boreale. Ma in particolare ce l’ha con una merla. E dai uno, dai due, dai tre, la merla - che non può migrare in altri lidi più temperati perchè ancora non sono stati inventati i viaggi low cost e nemmeno pirati in viaggio- un anno si chiude in casa con tutte le provviste che servono per un mese. Stiamo parlando di qualche anno fa perciò tenete presente che la merla non ha il wifi nè tantomeno just eat. Insomma, una bella rottura di maroni. Senza farla tanto lunga il ventottesimo giorno - perchè ai tempi gennaio era più corto - esce di casa, anche perchè aveva finito le sigarette, e piena di gioia inizia a perculare ad alta voce gennaio. Che non la prende benissimo. Va quindi da febbraio, che è insulso come gennaio se non di più, e gli chiede tre giorni in prestito, per punire la merla. Ovviamente febbraio accetta. E gennaio si scatena con il freddo più feroce di cui è capace, costringendo la merla a rintanarsi nel primo buco che trova. Se ne sta lì per tre giorni, e fuma come una turca, perchè non ha cibo, ma solo sigarette. Ne uscirà dopo tre giorni, ma con le piume irrimediabilmente rovinate dal fumo. Da allora tutte le merle sono grigie, e non nere, febbraio ha solo ventotto giorni mentre gennaio continua a essere un grandissimo stronzo e ce lo ricorda in particolare il 29, il 30 e il 31.


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